L’Italia non è un paese per mamme
In questo articolo vi voglio riportare i risultati della ricerca condotta da Ispo e commissionata da Prenatal su un campione di madri lavoratrici con figli nati a partire dal 2000 sui temi della conciliazione dei tempi di cura e lavoro e sul ruolo delle mamme lavoratrici.
Vi anticipo che i dati che emergono non sono confortanti.
Dalla ricerca emerge la fatica di conciliare lavoro e figli nell’Italia di oggi.
Molte delle donne che lavoravano prima della maternità oggi dichiarano di non lavorare più (circa 1 su 4).
Il rientro nello stesso posto di lavoro dopo la maternità non è scontato: 3 su 10 escono dal mondo del lavoro dopo la maternità o cambia posto di lavoro (quasi 2 su 10). Le aree di fragilità maggiori riguardano, ovviamente, le lavoratrici precarie.
Come mai escono dal lavoro o lo cambiano? Raramente per una scelta personale (2 su 10), più spesso per motivi legati alla crisi e/o a mobbing/bossing (5 su 10) e infine per la difficoltà a conciliare lavoro e figli (3 su 10).
Il welfare “familiare” è il principale appoggio per chi rientra al lavoro, in particolare 7 mamme su 10 dichiarano di avvalersi di nonni/parenti per la cura dei piccoli.
Eppure il lavoro sembra ritenuto molto importante dalla quasi totalità delle mamme sia perché è una necessità economica, sia per la propria autostima. Inoltre sono quasi otto mamme su dieci ad affermare che la realizzazione lavorativa renda il rapporto con il bambino più positivo.
Purtroppo in Italia è difficile essere una mamma che lavora, perché mancano sistemi di sostegno adeguati, ad es. gli asili nido (lo dichiarano in 9 su 10).
Quali sono i migliori strumenti oggi a disposizione per la conciliazione? La flessibilità oraria e i nidi aziendali (per 6 su 10) e il telelavoro e il part-time orizzontale (per 4 su 10).
Circa 5 mamme lavoratrici su 10 dicono di avere fruito di almeno uno strumento di conciliazione, quali i più utilizzati? Soprattutto i congedi parentali, il part-time orizzontale e la flessibilità oraria (2 su 10). Ma è grande il gap tra reale e desiderato in particolare per la flessibilità oraria e il telelavoro.
Reinventarsi dopo la maternità: è una possibilità cui hanno pensato circa 7 donne su 10 e 1 su 10 dice di esserci anche riuscita. In molte affermano il contrario (3 su 10). Quali sono gli ostacoli che impediscono di reinventarsi? L’investimento economico appare il principale ostacolo dichiarato dalle donne alla realizzazione dei progetti (lo indica come primo problema la metà delle donne). Dal totale risposte si legge come anche la mancanza di reali politiche di sostegno (è un problema per 6 mamme su 10), la carenza di informazioni (per 4 su 10) e di tempo (per 4 su 10) siano considerati forti ostacoli al reinventarsi. Per le mamme che ci hanno pensato e non ci sono riuscite anche la mancanza di formazione adeguata è considerata un ostacolo
Il web aiuta? Sette donne su dieci dicono di conoscere le opportunità offerte dal web come fonte di lavoro; due su dieci affermano anche di utilizzarlo per motivi professionali. Importante sottolineare che tra chi afferma di conoscere e utilizzare il web si notano soprattutto le mamme che sono riuscite ad avviare un’attività/un progetto (6 su 10) mentre tra chi afferma di conoscere il web ma di non saper utilizzarlo le mamme che non ci sono riuscite (6 su 10). Infine tra le mamme off line spiccano coloro che non hanno mai pensato ad un altro modo di conciliare il lavoro e la cura dei figli (4 su 10).
Lascia un Commento
Volete unirvi alla discussione?Liberi di farlo!