Mamme Reloaded, intervista a Sylvia Gersbach
Ecco a voi una splendida intervista a Sylvia Gersbach di Baby Buh (http://www.babybuh.com/), che ci racconta come ha deciso di creare una nuova attività imprenditoriale che le permettesse di conciliare il suo lavoro con la cura dei suoi due bambini, mettendo a frutto le competenze acquisite dopo anni di esperienza nel campo dell’abbigliamento.
Baby Buh è la nuova linea di articoli per neonati e sito e-commerce, ideata da Sylvia, mamma creativa, con un passato nel campo della moda, che ha voluto rispondere alle esigenze delle mamme di oggi firmando un’originale collezione di baby articoli in tessuto dall’aria divertente, ma allo stesso tempo pratici e sicuri.
Quando e perché hai deciso di dare una svolta alla tua vita professionale?
Il momento catartico è stato dopo la nascita del mio secondo figlio, circa un anno e mezzo fa. Prima di diventare mamma ero buyer nel campo dell’abbigliamento. Mi occupavo della produzione e della continua ricerca di nuove fonti produttive nell’East e Far East. Tornare al mio lavoro avrebbe significato ricominciare a viaggiare per lunghi periodi e molto lontano da casa. Sapevo che questo avrebbe inficiato molto la mia vita famigliare, sia con i bambini, all’ epoca, uno di pochi mesi e l’altro di meno di 2 anni, sia con mio marito, che avrebbe dovuto improvvisarsi padre tutto fare. Provai a trovare un accordo con l’azienda chiedendo un temporaneo cambio di mansioni e un ridimensionamento della retribuzione, ma non accettarono. Così, dopo qualche mese di amara delusione e consapevolezza di aver buttato via tanti anni di sacrifici e di impegno per la mia carriera, ho capito che invece avrei potuto trarre da questa situazione molte cose positive: creare qualcosa di mio, unendo l’esperienza professionale e quella di mamma.
È stato un cambiamento radicale?
Decisamente. Ma in meglio. Coraggiosa, forse incosciente, ma che altra scelta avevo? Stare a casa e piangere sulla difficile situazione delle mamme italiane? Aspettare che il governo si rendesse conto della potenza e della forza sociale ed economica che hanno nelle mani le mamme di oggi? Un giorno forse i politici lo capiranno, ma non posso aspettare…
Quali sono i pro e i contro della tua nuova attività?
Partiamo con i contro: che lavori 24h su 24h, che ti svegli nel pieno della notte per mandare delle mail perché sai che il giorno dopo c’è la festa all’asilo e quindi non avrai nemmeno quelle 2 ore post pranzo per fare le tue cose; che se una mamma è normalmente multi-tasking, una mamma che lavora è IPER-tasking… ma ce la fa sempre a fare tutto lo stesso. I PRO: che ce la fai a fare sempre tutto lo stesso , perché riesci a gestire il tuo tempo (appunto, invii le mail alle 4 di mattina…), scegli le persone con cui collaborare e non ti vengono imposte (vantaggio non da poco); che puoi essere indipendente, non solo economicamente, ma anche mentalmente, perché porti avanti una tua evoluzione di persona, di mamma, di moglie, di donna, senza restare ancorata allo stesso ruolo: sei un soggetto attivo della tua vita, nel bene e nel male.
Con il nuovo lavoro, riesci a gestire meglio i ritmi familiari? Se sì, per quale motivo?
Beh, ovviamente sì, per il motivo che dicevo prima: gestisci il tuo tempo secondo le esigenze professionali e famigliari. Lavorando da dipendente come prima, per quanto già fortunata di poter gestire minimamente permessi e ferie, i viaggi erano comunque una spada di Damocle sulla testa, perché sempre improvvisi, lunghi e lontani. Come avrei potuto gestire dei bambini piccoli! Impensabile, se non con delle tate fisse (notare l’uso del plurale!). No way! Ho scelto un’alternativa che mi permettesse di dedicare più tempo ai miei figli e a mio marito. È un rischio. Mangerò probabilmente pane e cipolla per un po’, ma con la mia famiglia.
Un consiglio che daresti, sopra ogni altro, alle mamme che desidererebbero compiere un passo importante come il tuo?
Lasciarsi travolgere dalla paura di farlo e quindi trovare anche tanto coraggio! Nella mia vita ho passato tanti momenti difficili, sia economicamente, sia affettivamente. Come tutti. Una cosa che ho imparato è che non bisogna perdere il coraggio di affrontare le proprie paure, perché tutto passa. Nel bene, ma anche nel male. Bisogna sempre essere forti, positivi e credere in quello che si fa. Comunque vada, possiamo dire di avercela messa tutta! In questo mio progetto ho messo tante energie. Ci credo. Mi piace. Il taglio green e solidale che ho voluto dare al mio sito, non è solo per banale perbenismo o beneficienza radical chic: ci credo, lo voglio! Ho visto tante cose nel mondo che mi hanno insegnato a guardare la vita da prospettive diverse. Per questo ho voluto creare qualcosa che non fosse solo circoscritto “al mio piccolo giardino”, ma che coinvolgesse anche vite, pensieri e mondi diversi.Spero davvero di riuscire a implementare i progetti “solidali” che ho in mente. Con l’aiuto di chi crederà insieme a me in queste idee, ce la faremo.Quindi, il mio consiglio è soprattutto quello di avere un progetto, crederci e impegnarsi, con umiltà e coraggio. Be positive!